La dermatite seborroica è una comune patologia cronica della pelle che colpisce principalmente le aree cutanee più ricche di ghiandole sebacee, come il cuoio capelluto, il viso, le orecchie e la parte superiore del torace. Caratterizzata da arrossamento, desquamazione oleosa e prurito, questa condizione può interessare adulti e bambini, con un impatto significativo sulla qualità della vita, pur non essendo contagiosa o pericolosa.
Cause
Il prurito, l’irritazione e la desquamazione che caratterizzano la dermatite seborroica sono causate da un’eccessiva produzione di sebo. Questa sovrapproduzione di sebo può favorire la crescita di microrganismi responsabili dell’infiammazione cutanea, come Malassezia, un lievito che normalmente risiede sulla pelle ma che, in presenza di sebo in eccesso, si moltiplica, innescando una risposta infiammatoria. Sono stati identificati diversi fattori possono contribuire all’aumento della produzione sebacea:
- Alterazioni del microbioma cutaneo: uno squilibrio nella flora cutanea può favorire la proliferazione di microrganismi patogeni a scapito di quelli benefici, contribuendo all’infiammazione cutanea.
- Stress: lo stress può stimolare la produzione di ormoni come il cortisolo che, una volta rilasciato nel sangue, ha effetti su vari tessuti, inclusa la pelle. Questo avviene perché il cortisolo aumenta la produzione di androgeni surrenalici, che influenzano direttamente le ghiandole sebacee, aumentando la produzione sebacea.
- Squilibri ormonali: gli ormoni regolano l’attività delle ghiandole sebacee e i cambiamenti ormonali possono peggiorare la dermatite seborroica. Di conseguenza, questa condizione è più comune in fasi come la pubertà, la gravidanza, la menopausa o durante i cambi di stagione.
- Dieta: alimenti ad alto indice glicemico, come zuccheri raffinati, carboidrati, latticini, cibi fritti o ricchi di grassi saturi, possono portare a una maggiore produzione di sebo.
- Predisposizione genetica e patologie associate: condizioni come la malattia di Parkinson o l’HIV sono associate con maggiore frequenza a questo disturbo dermatologico. La malattia di Parkinson provoca cambiamenti nel sistema nervoso autonomo, che controlla l’attività delle ghiandole sebacee, e una riduzione dei livelli di dopamina a causa della degenerazione dei neuroni dopaminergici. La dopamina è coinvolta nella regolazione delle ghiandole sebacee, inibendo la loro attività. Una sua carenza, come avviene nella malattia di Parkinson, può portare a un’iperattività delle ghiandole, con conseguente aumento della produzione di sebo e predisposizione alla dermatite seborroica. Anche nell’HIV vi è una disfunzione delle ghiandole sebacee, che può predisporre all’infezione da lieviti.
Inoltre, fattori ambientali come un clima freddo e secco, possono produrre stress cutaneo e aggravare la dermatite seborroica, poiché le basse temperature e l’umidità ridotta contribuiscono a una maggiore secchezza cutanea e alterano la barriera protettiva della pelle. Durante i mesi invernali, ad esempio, l’esposizione prolungata al vento freddo e agli sbalzi termici tra ambienti interni riscaldati e l’esterno può peggiorarne i sintomi.
Sintomi
Le manifestazioni cutanee della dermatite seborroica possono essere più o meno evidenti e presentarsi su tutto il corpo, compreso il volto. Vediamo quali sono le principali.
- Forfora e squame untuose e placche giallastre su cuoio capelluto, sopracciglia, naso, orecchie e parte superiore del torace.
- Arrossamento cutaneo, conseguenza di un processo infiammatorio innescato da diversi fattori scatenanti interni ed esterni. In corrispondenza di sopracciglia e palpebre può accompagnarsi a blefarite (infiammazione delle palpebre), ma può comparire anche in corrispondenza di pieghe cutanee, come a livello delle ascelle e dell’inguine.
- Prurito variabile, talvolta accompagnato da sensazione di bruciore cutaneo. Il prurito è un sintomo da non sottovalutare perché, quando è intenso, può portare allo sviluppo di infezioni conseguenti al grattamento.
- Croste spesse, soprattutto nei casi più gravi.
- Caduta dei capelli, che può verificarsi quando il prurito intenso dovuto alla dermatite seborroica spinge a grattarsi ripetutamente. L’azione meccanica del grattamento può indebolire i capelli, rendendoli più soggetti alla rottura e favorendo il diradamento in alcune aree del cuoio capelluto. Inoltre, sulla pelle possono comparire escoriazioni e irritazioni, aggravando ulteriormente la situazione.
Nei neonati, questa condizione è nota come crosta lattea e si presenta con croste spesse, di colore giallastro, talvolta marrone, sul cuoio capelluto. Le croste del lattante possono essere sia secche che untuose e sono spesso circoscritte alla parte superiore della testa, ma possono estendersi anche alla fronte e alle sopracciglia. Si tratta di una condizione benigna e temporanea che tende a risolversi spontaneamente entro il primo anno di vita. Se persiste o è particolarmente estesa, è sempre consigliabile consultare il pediatra o un dermatologo.
Diagnosi
La dermatite seborroica è una malattia cutanea che richiede un’attenta visita dermatologica per una diagnosi precisa, poiché i suoi sintomi possono essere facilmente confusi con altre patologie dermatologiche. Tra queste, la psoriasi del cuoio capelluto, la dermatite atopica, la rosacea e persino l’acne presentano segni simili, come lesioni cutanee, arrossamenti e chiazze cutanee. Tuttavia, ognuna di queste condizioni ha caratteristiche distintive che i pazienti dermatologici non possono riconoscere autonomamente.
Durante la visita dermatologica, lo specialista esamina le aree colpite, valuta l’aspetto delle lesioni cutanee e raccoglie la storia clinica del paziente. In alcuni casi, possono essere necessari esami diagnostici specifici per escludere altre condizioni, come l’eczema atopico.
Una volta confermata la diagnosi, il dermatologo fornirà consigli personalizzati e prescriverà una terapia adeguata. Questa può includere l’utilizzo di una crema dermatologica specifica con proprietà antifungine, lenitive o cheratolitiche per ridurre l’infiammazione e le squame. L’approccio terapeutico può variare a seconda della gravità della patologia e delle esigenze del paziente.
Le cure dermatologiche mirano non solo a controllare i sintomi ma anche a prevenire le recidive, garantendo al paziente una gestione ottimale di questo disturbo dermatologico cronico.
Rimedi e trattamenti
Come abbiamo visto, la gestione della dermatite seborroica richiede un approccio costante e personalizzato, che preveda l’uso di prodotti cosmetici volti a ridurre l’infiammazione cutanea, il prurito e la desquamazione della pelle. Ecco i principali:
- Shampoo specifici da utilizzare almeno 2 volte a settimana, contenenti principi attivi come:
- Ciclopirox, che aiuta a normalizzare la flora microbica superficiale, attenuando le sensazioni epidermiche più fastidiose.
- Acido salicilico. Nella dermatite seborroica, l’uso di cheratolitici come l’acido salicilico aiuta a rimuovere le squame e a liberare i follicoli sebacei, migliorando l’aspetto della pelle e riducendo l’accumulo di sebo.
- D-pantenolo, che lascia i capelli morbidi e idratati.
- Creme lenitive da applicare sul viso e altre aree cutanee colpite, a base di:
- Litio gluconato, che regola la microflora cutanea e allevia le irritazioni.
- Zinco gluconato e nicotinammide, che hanno un’azione lenitiva e sebo-normalizzante e riducono l’aspetto untuoso della pelle.
Quando questi prodotti non riescono a controllare adeguatamente l’infiammazione cutanea, il medico potrebbe indicare degli antimicotici come il ketoconazolo, disponibile anche in forma di shampoo, che inibisce la crescita del fungo Malassezia, interferendo con la sintesi della sua membrana cellulare. Nei casi più gravi potrebbe prescrivere dei corticosteroidi topici, che devono essere utilizzati per brevi periodi per evitare effetti collaterali. Inoltre, questi farmaci topici non agiscono sulla causa (la proliferazione dei funghi cutanei), ma solo sui sintomi.
Consigli per gestire la dermatite seborroica
Adottare alcune buone abitudini quotidiane è essenziale per controllare i sintomi e garantire il benessere cutaneo. Ecco alcuni consigli utili.
- Consigli dermatologici
- Curare l’igiene della pelle, mantenendola pulita e idratata utilizzando prodotti delicati e specifici.
- Evitare di lavarsi troppo spesso e con acqua molto calda, che può irritare la cute.
- Limitare l’uso di detergenti aggressivi, che compromettono la barriera cutanea.
- Proteggere la pelle dalle condizioni climatiche estreme, come il freddo intenso, e non esporla al sole senza una crema protettiva.
- Gestione dello stress
- Ridurre lo stress fisico ed emotivo con tecniche di rilassamento e momenti dedicati al riposo.
- Svolgere attività fisica regolare.
- Stile di vita sano
- Evitare fattori aggravanti come fumo, consumo di alcol e obesità, che possono favorire l’infiammazione cutanea e la produzione di sebo.
- Seguire un’alimentazione equilibrata, che preveda alimenti contenenti acidi grassi omega-3, come salmone, sgombro, sardine, noci e olio d’oliva, che hanno proprietà antinfiammatorie. Anche alimenti ricchi di antiossidanti e vitamine, come frutta fresca e verdure a foglia verde, possono aiutare. Vitamine come la C (agrumi, kiwi), la E (mandorle, avocado) e il beta-carotene (carote, zucca) contribuiscono alla rigenerazione della pelle. È preferibile limitare invece il consumo di alimenti ricchi di grassi saturi e trans, come cibi fritti, snack industriali e prodotti ultraprocessati, che possono peggiorare l’infiammazione cutanea.
- Routine antiacaro. L’acaro è un minuscolo aracnide che vive nei nostri ambienti domestici, nutrendosi dei residui di pelle e capelli che trova su materassi e cuscini. Sebbene questi animaletti siano quasi invisibili a occhio nudo, le loro feci contengono enzimi che possono irritare la cute, accelerando il processo di desquamazione della pelle. Per questo è importante tenere pulito l’ambiente in cui si vive, eliminando la polvere in particolare da cuscini, divani e materassi.
La dermatite seborroica è una condizione cronica ma gestibile. Un approccio combinato che integri cura della pelle, trattamenti specifici e gestione dei fattori di rischio può migliorare significativamente la qualità della vita. È sempre consigliabile rivolgersi a un dermatologo per ottenere una diagnosi accurata e un trattamento personalizzato.
Fonti:
https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/14403-seborrheic-dermatitis
https://www.aad.org/public/diseases/a-z/seborrheic-dermatitis-overview